A poco più di un anno dal grande sciopero nazionale per l’internalizzazione dei servizi socio educativi e socio assistenziali in appalto e accreditamento, le lavoratrici e i lavoratori tornano in piazza, per rivendicare il diritto ad un lavoro stabile e dignitoso.
La situazione di chi lavora nel terzo settore esternalizzato rimane ai limiti della sostenibilità: incertezza sugli stipendi (peraltro già molto bassi), part time involontario e part time ciclico verticale (con conseguente interruzione di stipendio nei mesi estivi), mancati pagamenti per le assenze degli utenti, sicurezza sul lavoro sono solo alcuni dei problemi che da anni funestano il settore.
Il personale educativo, in particolare, subisce, ogni anno, la sospensione del contratto e della retribuzione nei mesi estivi, senza avere accesso ad alcuna forma di ammortizzazione sociale.
Le inaccettabili condizioni di lavoro determinano un turnover elevatissimo, che, causando la perdita di efficienza e di efficacia dei servizi, danneggia non solo le lavoratrici ed i lavoratori, ma anche l’utenza.
Con l’accorpamento dei DDL n. 236, n.1141 e 793 in un unico testo, è sfumata la tanto attesa internalizzazione del servizio per l’autonomia e la comunicazione al Ministero dell’Istruzione e del Merito. Ancora una volta si è deciso di scaricare la patata bollente agli enti locali, i quali, tuttavia, finora hanno seguito il percorso inverso, esternalizzando progressivamente tutti i servizi, e lamentano la strutturale insufficienza delle risorse, come dichiarato dalla stessa ANCI, in audizione in Senato.
Per questi motivi, la CUB di Roma, assieme ad altri sindacati di base, ha deciso di aderire allo sciopero nazionale del lavoro sociale e sarà presente alla manifestazione che si terrà davanti al Ministero del Lavoro, in via Flavia alle ore 10:30.
Chiediamo che che si avvii un percorso di reinternalizzazione dei servizi pubblici in appalto o accreditamento, a partire dall’educativa scolastica, per garantire non solo un lavoro stabile e un salario dignitoso ma anche la qualità dei servizi.
Nell’immediato, chiediamo l’istituzione di un ammortizzatore sociale stabile e strutturale per le lavoratrici ed i lavoratori con contratto part time ciclico, che consenta di superare i mesi estivi.
È chiaro che l‘internalizzazione del servizio sarebbe l’unica vera soluzione che restituirebbe una dignità al lavoro importantissimo e delicato che queste lavoratrici e lavoratori svolgono, consentendo l’esercizio del diritto allo studio ai bambini e bambine con disabilità, ma sappiamo che questo percorso richiede tempi lunghi. È urgente, pertanto, garantire almeno la stabilità del reddito.
La questione salariale occupa da tempo le pagine dei quotidiani, in occasione del 1° maggio anche il Presidente della Repubblica ha evidenziato l’inadeguatezza dei salari nel nostro paese, sottolineando come “le questioni salariali siano fondamentali per ridurre le disuguaglianze, per un equo godimento dei frutti offerti dall’innovazione, dal progresso”.
È inaccettabile che siano proprio lo Stato e gli enti locali a produrre lavoro povero, relegando una parte dei cittadini e delle cittadine ai margini della società!
CUB di Roma