CASA ALBERGO INPS MONTE PORZIO CATONE: GLI ANZIANI SONO TROPPO POCHI, A RISCHIO I POSTI DI LAVORO

Tra le ridenti colline dei Castelli Romani, a pochi passi da Frascati, c’è una Casa Albergo per anziani/e, per ex dipendenti della Pubblica Amministrazione o genitori di dipendenti pubblici.

Si tratta di una struttura “ben curata e confortevole” che offre una vasta gamma di servizi tra cui attività ricreative e culturali, un’ampia e luminosa biblioteca, una palestra con assistenza di personale specializzato, oltre all’assistenza medica e infermieristica.

Un paradiso, insomma…ma riservato a pochissimi/e!

Ormai da anni, infatti, il numero degli/delle ospiti residenti diminuisce progressivamente e, nonostante i reiterati solleciti della CUB Sanità di Roma, nei confronti della Direzione Regionale INPS, l’Istituto non riesce a trovare poche decine di persone che vogliano usufruire di questi servizi, per di più ad un costo irrisorio, se paragonato alle rette che chiedono le case di riposo della zona, tutte, peraltro, pienissime!

L’ammissione, infatti, è vincolata alla partecipazione ad un bando di concorso, riservato a pensionati della PA che hanno mantenuto l’iscrizione al Fondo Credito e Welfare, ai loro coniugi e, dallo scorso anno, anche ai genitori degli attuali dipendenti pubblici.

La CUB Sanità ha più volte sollecitato l’apertura del bando, chiedendo che ne venisse data adeguata comunicazione attraverso tutti i canali possibili (TV, giornali, patronati, medici di base, canali social, posta…). Lo scorso Febbraio è stato aperto il bando di ammissione, ma l’Amministrazione si è limitata a pubblicarlo sul sito web dell’Istituto, senza alcuna forma di promozione.

Come avrebbe potuto la potenziale platea averne conoscenza?

La maggior parte dei pensionati pubblici non sa nemmeno che esiste questa possibilità, se ne viene a conoscenza solo grazie al passaparola.

Per di più, quei pochi che fanno la domanda vengono inseriti con tempistiche molto lunghe, tanto che a volte, nel frattempo, sono stati costretti a trovare una sistemazione alternativa.

La conseguenza di questa situazione, paradossale in una società che invecchia sempre di più, caratterizzata, per di più, da una grave crisi abitativa, è che si rischiano i posti di lavoro. Da ieri, infatti, la cooperativa che gestisce il servizio socio sanitario ha messo in ferie forzate, a rotazione, le operatrici, in attesa che aumenti il numero degli utenti, annunciando tagli al personale, qualora il numero degli utenti dovesse ancora diminuire.

Non staremo a guardare con le mani in mano, in attesa che si compia un destino già visto troppe volte!

Parliamo di lavoratori e lavoratrici che prestano la loro attività nella Casa Albergo da molti anni, alcuni/e da oltre 25, con impegno e dedizione, per garantire agli e alle ospiti di vivere serenamente e in maniera attiva gli anni della vecchiaia.

Hanno lavorato senza risparmiarsi persino durante il periodo COVID, salvaguardando la salute e il benessere degli anziani e anziane residenti!

L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) non può voltare le spalle a questi lavoratori e lavoratrici, ignorando quanto sta accadendo e lasciando che si compia, all’interno delle proprie strutture residenziali, questo scempio.

É urgente riaprire i termini per le nuove ammissioni, anche a garanzia del buon andamento dell’attività amministrativa.

La CUB Sanità di Roma continuerà la lotta al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori, adottando tutte le forme di lotta consentite, per la salvaguardia dei livelli occupazionali e salariali!

CUB Sanità di Roma e Provincia