È arrivato il momento per le lavoratrici e i lavoratori della scuola di rompere il silenzio su Gaza e scendere in sciopero contro il genocidio in corso.
Da ormai due anni assistiamo alla barbarie dell’esercito israeliano che si scaglia contro bambini e civili inermi, le cui case, scuole e ospedali sono stati rasi al suolo dalle bombe.
E ancora, la nave Flotilla, con a bordo civili provenienti da tutto il mondo per portare medicinali e viveri alla popolazione palestinese, è stata in questi giorni vittima di attacchi da parte dei droni israeliani.
Noi lavoratrici e lavoratori della scuola non possiamo più tacere di fronte a tutto questo. I nostri studenti ci chiederanno conto di una delle pagine più buie del nostro tempo e di ciò che abbiamo fatto.
– Di fronte all’acuirsi della crisi economica generale e alla stagnazione dei salari
– Di fronte al taglio della spesa pubblica, sanitaria e scolastica, i cui effetti viviamo drammaticamente ogni giorno con il blocco dei contratti, il precariato e la privatizzazione
– Di fronte all’aumento delle spese militari al 5% del PIL
– Di fronte al governo Meloni e a quelli di tutto il mondo che ci trascinano ogni giorno di più verso una guerra generalizzata, che vogliono far pagare a noi
Abbiamo, come lavoratrici e lavoratori della scuola, il dovere storico di agire orae di fare ciascuno la propria parte.
Seguiamo l’esempio delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità, della logistica, dei portuali di Genova e del Pireo, che hanno più volte bloccato le armi destinate all’esercito israeliano, dimostrando che solo i lavoratori, uniti, possono fermare il genocidio.
UNIAMOCI ALLA LOTTA PER FERMARE QUESTA BARBARIE
CON UNO SCIOPERO GENERALE E GENERALIZZATO.