Policlinico Umberto I: stesso lavoro, uguale salario

Dopo che il TAR e il Consiglio di Stato hanno bocciato le precedenti modalità di appalto del personale (come acquisto beni e servizi), circa venti lavoratrici del Policlinico Umberto I, da decenni in appalto, da oggi passano in “somministrazione” tramite un’agenzia interinale.

Questo significa che, da oggi, avranno ciò che è stato loro negato per anni: lo stesso trattamento economico e normativo dei colleghi dipendenti pubblici del Policlinico, cioè la parità dello stipendio e quindi anche del trattamento pensionistico (circa 185 euro/mese in più per coloro che erano al 4° livello del ccnl del commercio). Se le stesse lavoratrici fossero state inquadrate nel ccnl delle coop. sociali, come accade di norma, la differenza di stipendio sarebbe stata persino maggiore.

Inoltre, come recitano le Leggi vigenti e riconosciuto da ordinanze del Consiglio di Stato, dopo 3 anni queste lavoratrici potranno partecipare ai concorsi riservati per la definitiva stabilizzazione nel Servizio Sanitario Regionale.

La vertenza, però, non è finita:

  • Come CUB Sanità rivendicheremo che alle stesse lavoratrici sia riconosciuta l’anzianità maturata sino ad oggi (come previsto dalla legge regionale 4/2019) e che, mediante ricorso al Giudice del Lavoro, per il quale metteremo a disposizione la consulenza di esperti legali, siano attribuite loro anche le differenze retributive maturate sino ad oggi, da quando, cioè, sono state impiegate negli appalti, oltre al danno della mancata stabilizzazione;

  • Continueremo la nostra lotta, purtroppo fino ad ora in perfetta solitudine, affinché tutti i lavoratori e le lavoratrici in appalto nella Sanità (amministrativi, infermieri, OSS e ausiliari) abbiano gli stessi diritti e trattamenti economici riconosciuti ai dipendenti pubblici della Sanità regionale.

Esistono Leggi dello Stato, Sentenze di Cassazione, Tribunali del Lavoro, T.A.R. e Consiglio di Stato che confermano quanto rivendichiamo da tempo; per questo abbiamo depositato una denuncia alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti e diffidato i Ministeri della Funzione Pubblica del Lavoro e della Salute.

La “somministrazione” è un primo passaggio, ancora insufficiente, ma che comunque ristabilisce un principio elementare: “a parità di lavoro deve corrispondere parità di paga e di diritti”.

La pandemia ha evidenziato la carenza cronica e preesistente di personale nella Sanità Pubblica.

Continuiamo la lotta per la reinternalizzazione.

Basta appalti!!!!!

CUB Sanità Roma