Dopo il vergognoso spettacolo andato in scena nella serata inaugurale nel MaXXI, Museo delle Arti del XXI Secolo, durante la quale Vittorio Sgarbi, intervistato da Morgan, si è prodotto in una serie di inqualificabili battute sessiste e volgari, un gruppo di 43 dipendenti, dei 49 in organico (di cui circa 40 donne), ha scritto una lettera al direttore Alessandro Giuli, per esprimere “dispiacere per i contenuti degli interventi del sottosegretario Sgarbi, che in nessun modo collimano con i valori che da sempre hanno contraddistinto il nostro lavoro all’interno di questa istituzione, luogo di cultura libera, inclusiva e critica nei confronti di pregiudizi e luoghi comuni” ed invitare la governance “ a evitare in futuro di esporre l’istituzione a simili gravi intemperanze”.
Secondo quanto riportato da Repubblica, in un articolo a firma di Giovanna Vitale, confermato, peraltro, dal quotidiano Domani, il direttore, anziché incontrare i lavoratori e le lavoratrici, per ascoltare le loro legittime rimostranze, ha deciso di convocarl* separatamente, per chiedere di ritrattare.
Il comportamento di Giuli è, a nostro avviso, un inaccettabile e gravissimo atto intimidatorio nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori, che dimostra, ancora una volta, quanto la cultura sessista e patriarcale sia diffusa nel nostro paese.
Come avevamo denunciato, non basta la nomina di una donna alla Presidenza del Consiglio per avanzare sulla strada della parità.
Edit: Dopo le polemiche, sembra che il Direttore Giuli si sia scusato con i dipendenti e le dipendenti, “con i quali” ha detto “fin dall’inizio ho condiviso questo disagio”.
Le scuse, tuttavia, nulla tolgono alla gravità dell’episodio.
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